Negli ultimi decenni si parla sempre più spesso di una trasformazione radicale dei sistemi democratici determinata da fattori sia endogeni sia esogeni: dalla crisi dei partiti e della rappresentanza all’aumento delle diseguaglianze sociali, dalle ingerenze dei poteri economico-finanziari e dei gruppi di interesse sulla sfera pubblica all’omologazione favorita dalle tecnologie di comunicazione digitali, dall’emergere di populismi, nazionalismi e autoritarismi al declino della partecipazione. Tra i cambiamenti più evidenti vi è quello che riguarda uno dei cardini su cui si sono fondate le società europee e occidentali fin dalla tarda modernità, ovvero l’opinione pubblica.
Anziché costituire una forma di controllo, validazione ed eventuale critica delle deliberazioni politiche, l’opinione pubblica ha assunto una forma inedita: la popolazione risulta segmentata in echo chambers, in cui ciascun gruppo vive in una “bolla” a sé, non comunicante con le altre, rafforzandosi nelle proprie convinzioni e provocando così una polarizzazione e insieme una degradazione del discorso pubblico. Di fronte a tale crisi della democrazia rappresentativa e liberale, il pensiero critico può essere uno strumento di fondamentale importanza per ricostruire un terreno pluralistico – ma condiviso – di discussione razionale, per aiutare a distinguere tra notizie attendibili e disinformazione, per assumere decisioni argomentate e informate, per promuovere la tolleranza, l’inclusione e l’impegno civico e per incoraggiare la costruzione di una cittadinanza consapevole e critica.

Autori/autrici principali

Colin Crouch, Jürgen Habermas, Ernesto Laclau, Chantal Mouffe, Yves Sintomer, Cass R. Sunstein, Nadia Urbinati.

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