
Nel quadro delle filosofie femministe, che si sono affermate dal secondo dopoguerra in avanti e che hanno conosciuto un notevole avanzamento soprattutto nei decenni a cavallo tra XX e XXI secolo, il pensiero critico riveste una funzione essenziale: analizza i processi di costruzione, in chiave storica e teorica, delle nozioni di genere e di identità, anche alla luce dei loro rapporti, in una logica intersezionale, con altre categorie, come quelle di “razza”, classe e sessualità; contesta le credenze e i valori tradizionali, spesso considerati alla base delle diseguaglianze tra uomini e donne; critica gli autori e i testi classici della storia della filosofia, prevalentemente maschili; pone l’accento sulla non neutralità dei saperi e del linguaggio, spesso veicolo di pregiudizi; incoraggia un’indagine dei modi in cui la conoscenza è stata usata come strumento di oppressione e marginalizzazione delle donne; valorizza il contributo offerto dalle figure femminili in campo sia umanistico sia scientifico; infine, elabora nuovi modelli sociali e politici incentrati sull’eguaglianza di genere, l’inclusività e la giustizia sociale.
Autrici principali
Judith Butler, Sandra Harding, Luce Irigaray, Alison Jaggar, Vandana Shiva, Iris Marion Young.
Riferimenti bibliografici
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